Come ogni volta che arrivo a Cuba, cerco di tenere le orecchie aperte al
cambiamento, ascoltare quello che dice ( e sopratutto NON dice) la
gente, osservare cambiamenti, cercare di cogliere l'umore generae di chi
mi vive intorno.
Questa
volta ho cercato di essere piu' attento che mai, visti i chiari di
luna, le riforme ed il momento economico che sta' vivendo il pianeta.
I cambiamenti ci sono e si colgono con un minimo di occhio allenato, ma sono sempre troppo lenti.
E' un po' come nel "deserto dei tartari" dove si aspetta un nemico che non arriva mai.
La' si aspettano dei cambi che siano davvero strutturali e che possano modificare, dal di dentro, la societa' cubana.
Girano piu' soldi di prima? Si
Sono soldi frutto di una crescita interna? No
La
moneta unica e' una gran cosa, ma se si riduce tutto ad andare a
comperare col cubalse pieno di cartaccia allora siamo da capo.
Senza
girarci troppo intorno, fino a quando il discorso dei salari non
trovera' una soluzione non si vedra' dalla sponda piemontese del lago
Maggiore quella lombarda.
Lo stato ti paga in MN, ti cambia fottendoti il peso e poi ti vende i prodotti essenziali in cuc.
Non puo' un'economia funzionare in questo modo.
La
gente ha piacere nel vedere che nel porto di Mariel si stanno facendo
grandi cose, che i cinesi continuino ad essere partner importanti che
Maduro mantienga gli impegni ma non sono cose che cambiano in meglio la
vita di tutti i giorni.
La
gente vuole un cambio vero e reale, vuole 200 cuc al mese per potere
vivere in modo decoroso, li vuole non per grazia ricevuta ma lavorando
finalmente per un salario decente e non per una miseria.
Certo
l'istruzione la sanita' (...) altre cose sono importanti ma non sono
piu' sufficenti per giustificare il continuo tirare la cinghia.
Io, e altri come me, non facciamo che spiegare loro che anche da noi, oggi le cose sono dure.
La loro risposta e' sempre la stessa "pero' tu sei qua' e perlomeno un'epoca d'oro l'hai vissuta...noi?"
Questo e' il comentario della calle senza aggiungere ne' omettere nulla.
A
livello istituzionale si inizia a vedere Canel Bermudez che accoglie i
capi di stato stranieri al posto di Raul, che si fa' vedere poco.
Di Fidel si sono perse le tracce, almeno a Cuba.
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